I Personaggi del Carnevale
San Martino
San Martino è un personaggio chiave del Carnevale di Pont-Saint-Martin, presente fin dal 1910.
Insieme al Diavolo, suo nemico, gioca un ruolo di primo piano dal sabato al martedì notte e come lui trae origine dalla leggenda che li vede protagonisti della costruzione del ponte.
La figura di San Martino ha, però, anche uno spessore storico. Il personaggio è vestito con la divisa militare romana, che ricorda il suo passato da militante nell’esercito romano; porta la spada, ma non la ostenta. Saluta la folla con gesti di benedizione, fa segni di croce, è personaggio gentile e cortese. Durante tutta la durata delle sfilate, accanto al Diavolo, svolge un ruolo bonario e pacificatore e non reagisce alle sue provocazioni.
tratto da:
L. PRAMOTTON - S. MINIOTTI
Il Diavolo e San Martino
Musumeci Editore, 1988
(Immagine: Foto della vetrata realizzata dagli studenti dell'Istituto d'Arte di Aosta)
Curiosità
Nell'iconografia classica, San Martino è ritratto nel suo gesto più famoso: mentre dona parte del suo mantello ad un povero.
Il Santo Vescovo di Tours è comunque più importante per noi, abitanti di Pont-Saint-Martin, per la beffa consumata ai danni del diavolo. È tuttavia significativo come il Santo si distingua in ogni sua azione per la profonda generosità nei confronti dei deboli.
Cenni Storici
Martino nacque in Pannonia, attuale Ungheria, a Sabaria. A quindici anni si arruolò soldato e militò sotto gli imperatori Costanzo e Giuliano.
A diciotto anni, si convertì al Cristianesimo e ricevette il battesimo; rinunciò, poi, alla milizia e si pose sotto la guida di Sant’Ilario di Poitiers. Ritornato in Pannonia, resistette alle angherie dei Vescovi ariani che lo fecero prigioniero, lo torturarono ed infine lo inviarono in esilio.
Arrivato a Milano, venne, pure qui, cacciato dal vescovo ariano Assenzio e dovette rifugiarsi nell’isola di Gallinaria. Dopo un certo tempo, si recò in Gallia dal suo alleato ed amico, Sant'Ilario, vescovo di Poitiers. Qui dovette accettare il vescovato di Tours, che era vacante.
Fondò la celebre abbazia di Marmoutiers e fu gran propugnatore della vita monastica. Dopo tutta una vita di zelo, virtù, abnegazione e coraggio, morì a Candes nel 397 d.C. In Valle d’Aosta, il santo è considerato un gran benefattore della popolazione contadina.
Secondo Mgr. J. A. Duc, egli avrebbe transitato due volte in Valle: nel 347 d.C., mentre si recava a Roma con Massimino, Vescovo di Trèves e, nel 360, andando in Pannonia, sua patria.
Si conoscono alcuni episodi salienti della sua vita dalla biografia scritta da Sulpicio Severo.
Si apprende che, passando per le Alpi, cadde nella mani di un gruppo di briganti. Uno di essi levò la spada per ucciderlo, ma venne trattenuto da un compagno che, spogliato il Vescovo, lo portò in un luogo appartato per interrogarlo. "Non hai paura?" gli chiese. "Non sono mai stato così tranquillo, ma ho paura per voi che esercitate questo mestiere!", e subito Martino si mise a parlare di Dio e del Vangelo. L'assassinio si convertì e lo liberò, dandosi poi alla vita religiosa.
Durante i viaggi, lungo il percorso, egli si dedicava in modo assiduo alla predicazione. Per questo motivo il suo culto, in Valle, è molto diffuso e molte parrocchie gli furono dedicate: Aymavilles, Saint-Martin de Corléans, Diémoz, Verrayes, Pontey, Torgnon, Ayas ed Arnad, anticamente pure La Salle e Antey.
La parrocchia di Carema, che si è sempre trovata a confinare sulla metà del ponte romano, gli è dedicata fin dal 1100. Pont-Saint-Martin non ha per patrono il Santo Taumaturgo, ma secondo il Duc, i signori di Bard avrebbero fondato, nel loro castello di Pont-Saint-Martin, una cappella in onore del Vescovo, che diede quindi il nome al borgo sottostante.
La leggenda di San Martino e del Diavolo risale, invece, al periodo tardo medioevale, quando il passaggio dei Romani era ignorato dal popolo, desideroso di giustificazioni riguardanti la struttura stessa del mirabile ponte in muratura.
tratto da:
L. PRAMOTTON - S. MINIOTTI
Il Diavolo e San Martino
Musumeci Editore, 1988