Gruppi folcloristici 2015
105° Carnevale Storico di Pont-Saint-Martin
Arlecchini di Gressan
La storia.
Una volta a Gressan, come in tutti i comuni della Valle, questa festa non veniva festeggiata solo alla domenica o al martedì grasso. La gente si mascherava in qualsiasi giorno della settimana e girava nel paese divertendosi a non farsi riconoscere. I più piccoli passavano, alcuni lo fanno ancora oggi, con la mano tesa chiedendo le ‘coqueun’. Questa parola, nel linguaggio dei bambini, significa uovo e la persona alla quale veniva richiesto, doveva dare un uovo. L’uovo fu poi sostituito da caramelle o cioccolatini... Gli adulti si mascheravano impersonando i personaggi tipici di Gressan: il Povero, la Povera, il Signore, la Signora e la Dama e altri come Arlecchino. Quest’ultimo indossava un vestito le cui origini si perdono nella notte dei tempi. Gli anziani raccontano che il personaggio di Arlecchino è sempre esistito e che il suono dei “gorgoillon”(campanelli) si è sempre sentito a Gressan. Un tempo questo costume consisteva in un vestito normale sul quale erano appesi i “gorgoillon”, formati da catene o strisce di cuoio alle quali era appeso un numero considerevole di campanelli, il cui numero evidenziava la forza fisica del personaggio. Gli anziani si ricordano che, durante gli anni ‘20, il personaggio portava anche un cappello a forma di cono con una frangia fatta con strisce di giornale, sostituita poi, ai nostri giorni, da quelle di carta colorata. Oggi il costume di Arlecchino è formato da una giacca leggera e da dei pantaloni rossi e verdi, questi due colori si alternano sulle maniche e sui pantaloni. Si racconta che questo costume fu cucito da una delle tante sarte conosciute da Arlecchino; per avere pantaloni leggeri e comodi fu usata la stoffa della bandiera italiana. Questa fu l’origine del colore del costume di Arlecchino di Gressan.
Gioppini di Bergamo
Le antiche civiltà hanno sempre rappresentato un modello e un patrimonio prezioso per le generazioni successive: usi, costumi e consuetudini mantengono vivo lo spirito di un popolo e ne tramandano le tradizioni.
A Bergamo la vivacità della gente contadina dei tempi trascorsi viene ripresa e riproposta dal gruppo dei Gioppini che, attraverso balli popolari e canti dialettali, trasmette l’eco della cultura passata, ispirato dalle tipiche ed originali maschere bergamasche: Gioppino e Margì.
Le coreografie, vivaci e divertenti, esprimono momenti della vita quotidiana di antica tradizione: ombrelli, fiori, nastri, secchi d’uva, botticelle con vino, acrobazie e sculaccioni rappresentano alcuni elementi caratteristici dello spettacolo.
La sfilata, eseguita da tutti gli elementi del gruppo con i particolari strumenti di legno e strane trombe di latta ricavate da tubi di stufa, grammofoni, telai di bicicletta ecc.. , è accompagnata da fisarmoniche, tamburi e da un vecchio carretto contadino.
I colorati costumi, sia degli uomini che delle donne, formano un complemento necessario per questo tuffo nel passato.
I componenti dei Gioppini dedicano gran parte del proprio tempo libero a questa attività e, senza fine di lucro, mantengono viva l’associazione culturale, costituendo un punto di riferimento per le giovani generazioni.
Bedizzole Marching Band
L'odierna Bedizzole Marching Band naque nel lontano 1880 come banda musicale cittadina. Lo scopo allora prefissato era quello di allietare periodicamente la cittadinanza bedizzolese in occasione di cerimonie religiose e festeggiamenti locali.
Fino agli anni 90 essa mantenne una situazione di stasi cercando di sopravvivere alla penuria di giovani musicanti pronti a mettersi in gioco.
Per fronteggiare questo gravoso problema, nel 2004, si diede vita ad un grande progetto: l'Accademia Musicale per giovani ragazzi, una iniziativa di notevole successo per la partecipazione e i risultati raggiunti grazie all'entusiasmo degli insegnanti, allievi, genitori e ovviamente del fautore di questo avveniristico progetto: Aldo Bettini. Proprio lui, nel 2006, immaginò un futuro più ambizioso per questo corpo bandistico.
Egli propose un nuovo modo di essere banda, nel quale essa si trasformava da semplice elemento di contorno negli eventi pubblici, a vera e propria protagonista: nacque così con il plauso di tutti i componenti la Bedizzole Marching Band.
Sbandieratori e Musici Città di Grugliasco
L'Associazione Sbandieratori e Musici Città di Grugliasco (già Associazione "Borgo del Gerbo") nacque nel 1986 in seno al tradizionale "Palio della Gru" che si svolge ogni anno la prima domenica di giugno tra le mura della Città di Grugliasco, manifestazione che rievoca avvenimenti occorsi nell'anno 1599, dopo la cessazione della pestilenza che dilagò nel Nord-Italia.
Grazie al costante impegno di tutti i suoi componenti ha ottenuto innumerevoli successi e riconoscimenti durante le manifestazioni di richiamo turistico, tornei, feste cittadine e rassegne promozionali alle quali interviene.
Attualmente il Gruppo è composto da circa 55 elementi tra gonfaloniere, o vessillifero, tamburini (con rullanti e timpani), chiariniste, sbandieratori e sbandieratrici, tutti rigorosamente vestiti in costumi d'epoca.
Il loro repertorio artistico, tra rulli di tamburi e squilli di chiarine, si articola in esibizioni altamente spettacolari: dal Singolo alla Coppia, sviluppando via via figure più complesse, sino alla Squadra nel suo insieme, oltre ad una articolata coreografia presentata durante le sfilate accompagnate dalle incalzanti melodie dei Musici.
Ma il fiore all'occhiello è senz'altro l'esibizione notturna, durante la quale, nel buio della notte, bandiere fluorescenti volteggiano all'incessante ritmo dei tamburi.
La Lira Musikkapelle di Issime
Fondata nel 1906 sotto la guida del Maestro Piovano contava all'inizio 18 musici.
Al primo maestro successero nel tempo vari direttori locali.
La banda dovette poi subire alcune interruzioni a causa degli eventi bellici degli anni 1915-18 e 1940-45.
La sua funzione era quella di rallegrare le feste patronali, matrimoni, serate danzanti in loco e nei paesi vicini.
Nel 1970 cessava la sua attività, ma si ricostituiva nel 1979 su iniziativa del sig. Guido Linty e di altri pochi soci rimasti.
La banda, attualmente presieduta dal sig. Giulio Lazier, conta circa 50 elementi quasi tutti giovani sotto la guida del Maestro Enrico Montanari che iniziò i suoi primi approcci musicali in seno alla banda stessa.
Essa partecipa a numerosi manifestazioni con un repertorio prettamente bandistico con saltuari inserimenti di brani classici e moderni.
Pifferi e Tamburi di Andrate
Il gruppo Pifferi e Tamburi di Andrate ha una storia che risale al secondo dopoguerra, alla fine degli anni Quaranta. Allora un gruppo di 4-5 giovani appassionati si ritrovava durante i giorni di carnevale a girare il paese diffondendo il suono dei pifferi per le sue vie.
Iniziatore di questa tradizione è stato Gennaro Molinatti Gal che per anni ha guidato il gruppo pur essendo l’unico suonatore di piffero.
Lo strumento adottato è un ottavino d’ebano in re bemolle, sistema Ziegler, che ha un suono alto e squillante.
Già intorno agli anni 1964-65 il gruppo si fa più numeroso, ma lo spirito che lo guida è sempre solo la passione per la musica e il divertimento.
Nel 1972, in seguito alla richiesta della Pro Loco di Pont-Saint-Martin di andare a sfilare al loro carnevale, il Gruppo provvede a far confezionare delle divise appropriate e inizia così l’avventura che continua ancora oggi.