5 feb
1910

Un Carnevale su misura per Pont-Saint-Martin

<p>Un Carnevale su misura per Pont-Saint-Martin</p>

Cent'anni fa, dalla sera del sabato 5 febbraio del 1910 alla notte del martedi 8, si svolse a Pont-Saint-Martin il primo dei Carnevali ispirati alla leggenda della costruzione del ponte romano ad opera del diavolo e di San Martino. Da allora non ci fu Carnevale a Pont-Saint-Martin senza che il diavolo facesse la sua comparsa, se non altro sotto forma di fantoccio destinato al rogo. Si trattò di una assoluta novità.

Rispetto ai Carnevali precedenti tutto fu cambiato e venne inaugurata con enorme successo una nuova tradizione carnevalesca destinata a mettere solidissime radici. Naturalmente a Pont-Saint-Martin il Carnevale veniva festeggiato anche prima del 1910, ma il riferimento storico-leggendario non aveva una tradizione consolidata. La protagonista femminile nel 1902, 1903 e 1905 fu la Regina del Lavoro, ma si trattò di un tentativo poco duraturo di introdurre un personaggio nuovo, di stampo locale. L'interprete maschile invece, prima del 1910, fu sempre, invariabilmente, il Generale, il celebre eroe del Carnevale di Ivrea e di molti centri del Piemonte.

L'influenza del modello canavesano era inevitabile: fin dall'Ottocento, a Carema, per citare il primo comune al di là della Valle d'Aosta e confinante con Pont-Saint-Martin, il Carnevale era imperniato sulle figure della Mugnaia e del Generale. Con l'edizione del 1910, grazie alla genialità di chi ebbe l'idea di rinnovare il Carnevale legandolo profondamente all'epica e alla storia locale, fu abbandonato definitivamente il riferimento eporediese di origine napoleonica e prese vita un Carnevale fatto su misura per Pont-Saint-Martin.

Un Carnevale che evocava gli eventi storici locali deformati dalle credenze e dalla fantasia popolare, in cui tutto il paese si riconosceva. Vi si celebravano i diversi aspetti dell'epopea tipicamente ponsammartinese: il mito della costruzione del ponte diventato nei secoli l'emblema della cittadina, le gesta di un santo da cui è tratto il nome stesso del paese e il passaggio attraverso il borgo degli eserciti romani lungo la via consolare delle Gallie. L'identità del paese si rispecchiava nel nuovo Carnevale, che conteneva tutti i requisiti per suscitare nella popolazione un immediato sentimento di appartenenza. Nell'arco di cento anni, soltanto le guerre e i divieti del regime hanno potuto impedire l'annuale comparsa dei personaggi-chiave nati dalla felice intuizione degli ideatori del Carnevale del 1910.


tratto da: DIABOLICAMENTE CENTENARIO
di Margherita Barsimi, Luciana Pramotton e Fulvio Vergnani
Musumeci Editore 2009

Edizione del Carnevale 1910

Raccolta notizie 1910
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I Protagonisti dell'edizione 1910