8 feb
2016

La corsa delle bighe e il Premio Insula

La corsa delle bighe e il Premio Insula

E’ stato un pomeriggio di grande emozione e tutto è ruotato intorno ad un unico fulcro: Le Insulae, protagoniste di questa giornata dedicata interamente a loro.
La sfilata che le ha viste dare il meglio di sé è stata affascinante, suscitando l’apprezzamento del numeroso pubblico presente.
Tutte le Insulae hanno raggiunto ormai dei livelli altissimi di spettacolarità, sia che basino la propria rappresentazione su temi di carattere militare, sia che rivolgano la propria attenzione a commerci e svaghi oppure a mettere in risalto le prerogative della propria zona.
Ma l’attenzione era anche concentrata sulla grande sfida della corsa delle bighe che, finalmente, grazie alle ottime condizioni climatiche, ha potuto svolgersi regolarmente dopo anni di annullamenti o di prove ridotte.
Come in tutte le sfide, quel che conta è la vittoria e il mantello dei vincitori si è posato quest’anno sulle spalle dell’equipaggio femminile della Platea Primus Maius che hanno dimostrato un’indiscutibile superiorità e sull’equipaggio maschile del San Rocco, contrastati fino agli ultimi metri dagli irriducibili avversari del Fundus Tauri.
Agonisticamente pregevole anche la gara della staffetta dedicata ai giovanissimi che ha visto la netta vittoria del Vicus Colubris.
Alla fine, il momento tanto atteso della proclamazione del vincitore dell’Insula 2016. Un verdetto che è scaturito dalla votazione di un’apposita giuria che, quest’anno, ha premiato, seppure con uno scarto ridottissimo di punti, il Vicus Colubris.
Grande gioia ed esultanza per il popolo del Vicus che raggiunge, con questo ennesimo titolo, il numero di ben sette vittorie complessive e molto amaro in bocca per la Platea Primus Maius che si è vista sfuggire il primo posto, tanto agognato, per soli due punti; purtroppo questa è la spietatezza della regola che deve - per forza - designare un vincitore.
La competizione che mette le Insulae una contro l’altra (sportivissime avversarie, mai nemiche) da un lato permette ai Rioni di crescere e di migliorare, però dall’altro causa un indubbio sconforto per chi non riesce a raggiungere il traguardo sperato.
E’ comunque soltanto un momento di breve durata che sarà superato con qualche lieto brindisi che ridarà prontamente la forza per ripartire di slancio per affrontare la prossima avventura.

*** vedi le fotografie ***

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